venerdì 29 giugno 2007

Saverio e l'Arte

QUI DI SEGUITO UNA MISCELLANEA D'ARTE, QUELL'INSIEME DI MESCOLANZE MISTE, MISCUGLI, ANTOLOGIE,RACCOLTE DI SCRITTI,FLORILEGI CHE HANNO SEGNATO LA MIA "FORMAZIONE"ARTISTICA .




Ofelia (dettaglio) di John Everett Millais (1852).

La confraternita dei Preraffaelliti è stata una corrente artistica della pittura vittoriana (XIX secolo) nata nel settembre del 1848, sviluppatasi ed esauritasi in Gran Bretagna. Ascrivibile alla corrente del simbolismo, può essere definita - assieme al raffinato simbolismo di Klimt ed alle forme del Liberty - l'unica trasposizione pittorica del decadentismo.
Tra i suoi esponenti principali
Dante Gabriel Rossetti, William Hunt, Ford Madox Brown, John Everett Millais, William Morris, Edward Burne-Jones ed il tardivo John William Waterhouse.

Ofelia è una dei personaggi di Amleto (The Tragical History of Hamlet, Prince of Denmark) è una delle tragedie shakesperiane più conosciute e più citate. Fu scritta probabilmente tra il 1600 e l'estate del 1602. È l'opera più frequentemente rappresentata in quasi ogni paese occidentale, ed è considerata un testo cruciale per attori maturi. Il monologo di Amleto "essere o non essere" (Atto III, scena I), il passaggio più famoso del dramma, vanta una immensa gamma di interpretazioni sui palcoscenici di tutto il mondo.

Il Discobolo è una scultura realizzata da Mirone intorno al 455 a.C., rappresentante un atleta che sta per scagliare un disco. C’è chi ritiene che la figura rappresenti l’eroe Hyakinthos (Giacinto); quest’ultimo si narra che fosse amato da Apollo, il quale l’avrebbe ucciso involontariamente proprio con un disco e poi con il suo sangue avrebbe creato il fiore omonimo.Mirone rappresenta il corpo nel momento della sua massima tensione; tale sforzo tuttavia non si riflette nel volto, che esprime soltanto una tenue concentrazione. La torsione del corpo, in una composizione a ruota, è vigorosa, ma allo stesso tempo armoniosa e delicata.







Il bacio è un dipinto ad olio su tela di cm 180 x 180 realizzato nel 1907-08 dal pittore austriaco Gustav Klimt.Quest'opera che in pieno accordo con i canoni dello stile Liberty


















La villa Savoye situata poissy in Francia è una delle opere più celebri di Le Corbusier e fu realizzata tra il 1929 e il 1931. Questo edificio è diventato monumento storico il 16 dicembre 1965. Dopo anni di abbandono la villa è stata restaurata ed è ormai aperta al pubblico.Le Corbusier - pseudonumo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris è stato un architetto svizzero.
Viene ricordato - assieme a
Ludwig Mies van der Rohe, Walter Gropius, e Theo van Doesburg - per quello che viene definito Movimento Moderno. Pioniere nell'uso del cemento armato per l'architettura, è stato uno dei padri dell'urbanistica. Membro fondatore dei Congrès Internationaux d'Architecture moderne, fuse l'architettura con i bisogni sociali dell'uomo medio, rivelandosi geniale intuitore della realtà del suo tempo.


«L'architettura è un fatto d'arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione, al di là di essi. La Costruzione è per tener su: l'Architettura è per commuovere.»

La tela, che raffigura Giuditta che decapita Oloferne (1612-13), conservata al Museo Capodimonte di Napoli, impressionante per la violenza della scena che raffigura, è stata interpretata in chiave psicologica e psicanalitica, come desiderio di rivalsa rispetto alla violenza subita.Artemisia Lomi Gentileschi è stata una pittrice italiana di scuola caravaggesca
Autoritratto come allegoria della Pittura, 1638-39, Royal Collection, Windsor
Vissuta nella prima metà del XVII secolo, riprese dal padre Orazio, il limpido rigore disegnativo, innestandovi una forte accentuazione drammatica, ripresa dalle opere del Caravaggio.

Nel 1611 Artemisia subì uno stupro da parte del pittore toscano Agostino Tassi, impegnato in quel tempo, assieme ad Orazio Gentileschi, nella decorazione a fresco delle volte del Casino della Rose nel Palazzo Pallavicini Rospigliosi di Roma.
Il padre denunciò il Tassi che dopo la violenza, non aveva potuto "rimediare" con un matrimonio riparatore. Il problema è che il pittore era già sposato (e nel frattempo manteneva anche una relazione con la sorella della moglie, cosa all'epoca considerata incestuosa). Del processo che ne seguì è rimasta esauriente testimonianza documentale, che colpisce per la crudezza del resoconto di Artemisia e per i metodi inquisitori del tribunale. Gli atti del processo (conclusosi con una lieve condanna del Tassi) hanno avuto grande influenza sulla lettura in chiave femminista, data nella seconda metà del
XX secolo, alla figura di Artemisia Gentileschi.
Questa la testimonianza di Artemisia al processo, secondo le cronache dell'epoca:
« Serrò la camera a chiave e dopo serrata mi buttò su la sponda del letto dandomi con una mano sul petto, mi mise un ginocchio fra le cosce ch'io non potessi serrarle et alzatomi li panni, che ci fece grandissima fatiga per alzarmeli, mi mise una mano con un fazzoletto alla gola et alla bocca acciò non gridassi e le mani quali prima mi teneva con l'altra mano mi le lasciò, havendo esso prima messo tutti doi li ginocchi tra le mie gambe et appuntendomi il membro alla natura cominciò a spingere e lo mise dentro. E li sgraffignai il viso e li strappai li capelli et avanti che lo mettesse dentro anco gli detti una stretta al membro che gli ne levai anco un pezzo di carne »

giovedì 28 giugno 2007

Valeria
















Paola






















Chicca e Zio Fester

Entusiasti di tutto ciò che è macabro (e che essi trovano divertente e normale), gli stravaganti Zio Fester ( detto Ciccio ) e Morticia Addams ( detta Chicca ) vivono nel loro sinistro maniero con Zoe (il topo gigante) e una "mano" indipen dente e tuttofare, capace di esprimersi efficacemente col solomovimento delle dita.






















































Tutti al mare












































Capo Verde


































































Luigi e Francesca




































MMM







Tony




Ivan




mercoledì 27 giugno 2007

Luisella Berrino e RMC

Fare l’architetto mi permette di lavorare ascoltando la radio. Confesso che sono stato fedele per anni a radio DJ, giurando sempre che mai avrei potuto cambiare. Cambiando ufficio qualche anno fa mi sono ritrovato ad ascoltare nel nuovo studio Radiomontecarlo. Ho spesso cercato di boicottarla proponendo la concorrenza, ma i capi hanno sempre sostenuto e difeso RMC considerandosi troppo vecchi per una radio troppo giovanile. Per mesi ho ascoltato le nuove frequenze, prevenuto e insofferente. Poi pian piano ho "scoperto" Luisella Berrino. Da prima la sua voce, il senso delle sue parole, la pacatezza e l’allegria. Mi son chiesto per mesi chi potesse essere. Ho immaginato il suo volto. E una mattina ho ceduto alla tentazione sbirciando sul sito www.radiomontecarlo.net .Mi ha colpito subito quello che ha scritto sulla sua scheda che riporterò qui nel mio blog. Rintracciando il suo indirizzo mail, mi son detto Save cogli l’attimo e ho scritto contattatandola non sperando in una sua risposta. Ha risposto, non una volta ma quasi sempre. Spesso è un semplice buongiorno o buon lavoro, ma qualche volta si innesca un breve e significativo dibattito "epistolare". Faccio varie domande e ho delle risposte sagge. Qualche volta Luisella ha letto le mie mail in diretta, e alcune mie curiosità sono state riportate nell’intervista a Samuele Bersani e Carmen Consoli. Per qualsiasi altra curiosità sulla bella Luisella vi rimando al sito di RMC.




LUISELLA BERRINO
"... come stai?" una domanda molto comune che le persone usano rivolgersi e che, proprio per il suo carattere rituale, di regola viene percepita come una semplice forma di cortesia. Ad essa solitamente si risponde in maniera evasiva, con formule altrettanto di circostanza. La domanda: "Come stai?" E' una domanda che merita più considerazione. Prova a portela: Come stai? Come stai proprio adesso, in questo preciso momento? Prenditi un istante e prova a osservare con calma il tuo corpo e la tua mente: sei davanti al monitor, gli occhi puntati a leggere con qualche sforzo queste parole sullo schermo luminoso, una mano appoggiata sul mouse, le dita pronte a cliccare... Forse la spalla e il collo sono contratti, la schiena un po' incurvata, il respiro corto... E probabilmente la prospettiva di leggere un testo che da qui si prospetta lungo (su Internet, poi, dove il tempo è denaro!) suscita in te una sottile tensione, un'oscillazione tra la volontà di proseguire la lettura e la tentazione di rimandarla a un altro momento ............."